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Visualizzazione dei post da 2010

My Mathilda

Mentre scrivo fuori scende la neve. una leggera coltre che copre il panorama, e un pezzo di strada che abbiamo fatto assieme. Te ne sei andata. Senza fiato, senza rumore, a passo felpato. Ti guardavo mentre fissavi il sole, ti riempivi gli occhi dorati dei suoi raggi, Io sapevo che ne avevi bisogno e ti ho lasciata fare. Ti spostavi solo per seguirlo, senza mai distogliere lo sguardo. Credevo di sapere cosa sarebbe successo, credevo di sapere a cosa ti servisse quella fiera posa di sfida. Non lo sapevo, non potevo immaginare. Mi sono voltata un attimo e quando ti ho cercata non c’eri più. Non capivo, non me lo riuscivo a spiegare, mi disperavo e inveivo solo e non me lo perdonavo. Avrei dovuto prenderti e impedirti di correre verso il sole, contro la tua volontà tenerti con me, e curarti, e legarti. Avrei voluto, avrei potuto, avrei dovuto…. Ma tu avevi già deciso tutto. Nella mia mente ormai è pietra l’idea che tu hai sempre saputo tutto, sin dall’inizio, sin dal giorno in cui ho i

Scollinare

Una giornata di sole è un fluido rigenerante. Ne approfitto sempre quando c'è, soprattutto perché in questi giorni è merce rara e preziosa. Mi rende invincibile, inattaccabile, capace di sforzi ultraterreni, il sole mi fa muovere montagne. E' per questo che quand'è così prediligo le strade scomode... perchè le strade scomode sovente sono accompagnate da scorci mozzafiato. Ce n'è una in particolare che mi fa "scollinare". "Scollinare" significa affrontare l'ostacolo senza aggirarlo, significa arrivare prima ad un obiettivo, pur con più sforzi e difficoltà, significa scegliere di abbandonare una via larga e comoda ed entrare dritta nella collina. Percorrere anse e strettoie, salire e scendere; scollinare non permette di tenere un'andatura lineare e scorrevole, ma è tutto un alti e bassi, un frenare bruscamente per poi approfittare dei rettilinei e tirar le marce. Scollinare E' il mio modo di andare. E il sole il mio compag

Un Abbraccio...

è una maglia calda e avvolgente che sa di buono. è una stretta mozzafiato che ti ridona la vita. è uno slancio improvviso tra la gente. è una nenia dolce che scaccia via ogni ansia. è rifugio, consolazione, è il rinnovo di un'alleanza minacciata dalla bufera. è l'arma vincente contro le insidie della vita. è la ricarica di energia. è un attimo di sollievo nell'infuriare della battaglia. è la consapevolezza di esistere racchiusa nello spazio tra cuore e cuore.

Facce allo Specchio

Per quanto tempo ancora ci guarderemo di nascosto quando l'altro è perso in se', ci interrogheremo sul Come e sul Quando senza trovare un Perché, ci struggeremo di ricordi e distruggeremo di rimorsi, e infine ci culleremo nei rimpianti. sorseggeremo dell'amara fonte che stilla lenta dalla pietra che ci imprigiona. Per quanto tempo ancora ci nasconderemo dietro il terrore di perderci... Per quanto tempo ancora ci riempiremo di scuse Rimanendo in silenzio....

Le proprietà del Dolore

Dire che il dolore acuisca una certa sensibilità è un'innegabile verità. Un cuore che soffre è un cuore aperto al resto dell'umanità. La mia sofferenza è frustrazione per un immutabile realtà, soffro perchè non sono un vero Eroe. L'Eroe uccide i draghi e salva le principesse da torri inviolabili, cambia una disperata realtà in un viale di petali di rosa. Ho tentato, stretto i denti, preso schiaffi e inciampato nelle insidie della mia vita, ho versato lacrime per questo dolore... ma in fondo ho sempre intravisto una fioca luce nel torrione, che come un Faro mi guidava per il mare buio. Avvicinandomi mano a mano però ho capito. Non era una luce quella, ma solo il riverbero della Luna tra gli alberi. Non era il mio Faro. Ormai ero a riva, al sicuro, m l'anima mia era squarciata nel momento della Rivelazione. La luce che mi teneva viva...non era luce! ...Ma io è a quel pallore argenteo che avevo anelato! E' Quel cinereo luccichìo che sognavo nella notte! Non sapendo che

Impressioni di Settembre

Una distesa d'acqua salata è il mio giaciglio, mi godo gli ultimi baci dorati di sole settembrino. Un suono ipnotico mi accompagna lungo la via dell'Oblio: sono le Onde di un benevolo Mare, che con il suo sinuoso movimento mi svuota di ogni Pensiero. Seppur libera da ogni fardello, in questo Mare di Quiete che mi inonda, Qualcosa rimane. Un Pensiero, che è come un Sogno che fugge all'affacciarsi dell'Aurora. Una Sensazione che mi aleggia intorno, ma non ha corpo, che fa parte del mio Essere, ma in Niente lo rassomiglia. Un piccolo Veliero che si allontana in groppa alla corrente marina e va perdendosi al largo, sempre più distante da Me. Ma le Onde ammalianti come Sirene mi tengono prigioniera e io non ho la forza di divincolarmi dal loro Incantesimo, di nuotare lontano per raggiungere quel piccolo Bastimento. Attendo a riva questa volta, pregando che il Mare me lo restituisca.

Pesca

Il profumo di una pesca ti ricorda quello che hai perso. la freschezza di quei giorni, il profumo del mare di notte, la dolcezza di due labbra, il sapore di un attimo sull'orlo della depravazione. Ora ti guarda, ma a distanza, che dice di goderne, Ti fissa, e tu ti senti immobile come intrappolata. Si limita a rimanere nel suo campo, e vede crescere le erbacce. Sei secca, inodore e scialba e nei suoi occhi cogli il tuo destino. "Almeno strappami, ma non lasciarmi appassire al sole Bruciami piuttosto! Fa' che di me non resti che un ricordo" Diglielo, non lasciartelo morire in bocca.

Nato all'ombra - 25.07.08

Immersi nell'acqua salata e in un mulinello di pensieri e parole, mi hai colpito con un petalo giallo e sono affondata nel pozzo dell'anima.... Semplicemente un seme gettato un poco più in là e la vita che aspetti, che forse ti spetta, diventa in salita. Eppure, non sembra che tu sia diverso o lontanto dal resto del campo! Ma un girasole nato all'ombra ha tutto un altro destino. Non la testa altezzosa e fiera baciata dai raggi, ma sciarpe di vento buio lo avvolgono. E la testa, seppure esso ricerchi disperatamente la luce, a volte si abbassa dalla fatica del suo vivere. Sempre in affanno, asincronico dal mondo, quello facile degli altri. E nonostante questa vitale mancanza, tu sei uno di loro, sei bello al pari di loro. E' questa la tua ulteriore grandezza: Vivere, solo per i tuoi meriti e non di luce assorbita. E semmai un giorno sarai troppo stanco per riuscire non ti preoccupare, Ci sarà solo da spostare il sole e modificare le zone d'ombra.

Seabreeze

Chiudo gli occhi e sono seduta in riva al mare più meraviglioso. Emozioni contrarie mi catapultano avanti e indietro nei decenni. Questo mare è una tavola, l'immagine più pacifica che si possa volere. Io dentro di me sono una tempesta... E' così strano: ti manca così terribilmente il mare, quando ti imbatti casualmente nel suo odore, e poi quando ce l'hai di fronte rischi solo di annegare! Intanto la mia mente continua l'altalena fra i ricordi. Ora è quando tutto era mistero, una ricerca continua di emozioni, quando non averti significava volerti, cercarti...cercarmi. Ora è quando l'incertezza mi teneva viva, furente, combattente. Ti prego, onda, schiaffeggiami! Ti prego acqua salata, bruciami! Ti prego mare...riempimi! Ho paura di galleggiare nel vuoto, e dell'assenza di aria, che spegne ogni fuoco. ...Il mare, quando è una tavola sembra così bello! Ma io sono nata tra i cavalloni.

Ciclo Mestruale, mi stai sulle palle!...

....E non ti ho mai sopportato! Nemmeno quando - la prima volta - si riceve persino il regalino perchè "sei diventata una signorina!" ... che cosa ci sarà mai da festeggiare?? Tanto lo sanno bene quelli, lo sanno meglio di te, bimba spaurita, che diventare grandi non è tutto sto rose e fiori. Sarà per questo che la mia prima volta è stata anch'essa col punto interrogativo. Segni equivocabili e ambigui, come il rapporto che ci caratterizza: irrequieto, altalenante... - il fatto è che sei tu stessa ad impedire un ciclo regolare - mi ripete mia sorella, che studia psicologia, e queste cose le sa, dovrebbe saperle... magari è così, magari sono io che me lo contrasto. Ma scusate: come si fa a benvolere una barbarie del genere? Emorragia, sì! emorragia! quando mai un'emorragia è una cosa positiva? Le emorragie si curano, altrochè! E poi fastidi, dolori...E sporco! La necessità di star seduta a cavallo di un materasso, e il ridurre ogni tipo di attività e movimento ai minimi

Prigione invisibile

C'è un piccolo uccellino con una catenella alla zampa, che pena, che tristezza vederlo battere forte le ali per spezzare quel legame imposto! Si agita e si dibatte, ma il legame è troppo forte e non lo lascerà volare libero. Quel volo senza meta, infonde in lui coraggio e rispetto, perchè combatte, non accetta passivo quella prigionia. Ora, immagina lo stesso esserino, magari immobile su un trespolo senza nessuna gabbia, ma un tenue invisibile filo lo lega. E' un filo che egli stesso ha tessuto, che conosce bene, o forse credeva di conoscere. L'uccellino non si dibatte. E ciò mi crea tanta angoscia! Non si dibatte perchè quel perverso legame non si vede, ma lui sa di averlo, e a lui non si ribella. Guarda il cielo l'uccellino, lo agogna! Ma non ha il coraggio di volare. Una prigione invisibile è peggio di qualsiasi sbarra.

A mio fratello.

Fuori sta piovendo, è il preludio all'estate questo? E' già qualche giorno che ogni volta che mi alzo mi viene da ripetere lo stesso, identico gesto, poi esco dalla mia stanza ma giro per il bagno. Vivo come se fossi in apnea, come se a mollare il respiro perdessi il suono delle tue ultime parole Qui. Esco dal bagno e a testa a china inizio le mie giornate, non perchè sia triste, non perchè mi vergogni. Ho solo voglia di evitare la tua porta e la voglia di ripetere lo stesso, identico gesto. Il respiro corto dilata il tempo, e infatti mi sembra già passata un'immensità, ma quello che mi riporta alla giusta scansione delle ore sono le volte a cui penso ancora a quella mattina, quando mi sono alzata e ho fatto tutto quello che dovevo fare con estrema lentezza, per allontanare di minuto in minuto quel momento e quello stesso, identico gesto: Una mattina che ho stretto la maniglia della porta e l'ho aperta piano per non svegliarti subito, quando ti ho guardato, e respirato,

Cicli

Un nuovo sole riemergeva dal mare rischiarando il rosa del mattino. il mio cuore era pieno di domande, e tra queste nessun dubbio, la mia testa traboccante di Perchè da sfamare. Io fremevo, anelavo, immaginavo. Calore ed energia di quel sole così caldo hanno nutrito i miei sensi, la spuma del mare ha riempito le mie narici, Nei fiori più brillanti sono annegati i miei occhi. Ho amato, gioito, contemplato. Ma ecco che le nubi si sono alzate d'improvviso all'orizzonte. Il vento tagliente ha sferzato il mio volto, e brividi implacabili mi hanno attraversato fino nel profondo. Ho imprecato, temuto, pianto. E' arrivata la notte che mi ha colto di sorpresa. Non grilli, ma ululati, non brezza estiva, ma gelo. Ho pianto, pregato, sperato... Ora il vento è calmo, e il mondo intorno a me sembra fatato: un manto color Indaco l'avvolge, e da lontano arriva un debole raggio che prelude al sole. Presto arriverà il rosa del mattino e un nuovo giorno. Mi alzerò, combattero, rinascerò

Digital Divide

Vivo in un mondo in cui troppe persone sono digitali. Non "maniache della tecnologia", piuttosto binarie. Troppe persone sono ' obiancoonero ', l'essenza del dualismo più sciapo: "Buoni e Cattivi, Pd o PdL, Madri o Zoccole", e via dicendo. Io vedo tante sfumature, intorno a me e dentro di me. Riesco ad essere tutte queste cose insieme, e mi rendo conto che tutti siamo impastati con molti più ingredienti... Come si fa a ridurre tutto ad una sola categoria? Io penso che Aristotele non capisse niente!! Io voglio un mondo a colori, E la risposta non è la teconologia digitale, no! Io voglio un mondo analogico....
S entire A ddosso Rinvigorenti A liti di Vita... S ebbene A ncora essa R ivolga A ltrove i S uoi favori, Io A ncora R ifiuto di A rrendermi.

Centrifuga

Il mondo mi gira vorticosamente intorno. Gira così forte che mi trema tutto,vibra come una lavatrice. Non mi tengo sempre ritta, ed ogni tonfo è più duro e meno sopportabile. Il moto centrifugo non fa che far schizzare tutto più lontano. Di colpo mi giro e le persone care non ci sono più. Via...schizzate verso un'altra direzione. Allungo una mano, ma è sempre un secondo più tardi. Tutto mi sfugge. Anche io. Mi dico che la colpa è tutta della centrifuga. Ma potrei io interrompere il ciclo?

Gocce di pioggia

Una roccia è dura e testarda, salda nel suo essere, ma c'è qualcosa che sa esserlo oltre. L'acqua, che infrangendosi su di essa, si spacca, si disperde, sembra che muoia: però la scava, la segna, la cambia nell'aspetto, la rende inesorabilmente diversa. Così certe parole su di me. Certe parole cadono su di me come pioggia incessante. Senza tregua, senza fiato, senza pietà. Sotto quello scroscio io mi sento salda, immutabile, certa delle mie convinzioni. Ma quando arriva il sole, che mi accende di luce, Rivela in me una realtà diversa. Che fa mi tremolare come fossi una fiamma smorta.