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Visualizzazione dei post da luglio, 2013

Roma - Pescara

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Sono i tempi del viaggio,  i momenti dedicati allo spostamento del corpo  quelli più duri per l'anima. Miss You.

In riva al mare

Com'è che al Mare io ritrovo ogni equilibrio? Perché il suo profumo e il calore del Sole mi rilassano, perché il suo colore, le sue conchiglie mi ricordano che la bellezza è una cosa semplice, perché il suo rumore è come una voce che parla al mio Io più profondo e tira fuori da me anche le cose che ho paura a far uscire, perché l'ondeggiare del suo moto che viene e va, mi ricorda che non bisogna forzare le cose, che nella vita tutto passa, che qualcosa può anche tornare, ma in ogni caso il segreto è non rimanere fissi.

Incontro a quegli Occhi

E' stato tantissimo tempo fa che li ho incontrati i tuoi occhi per la prima volta. Eravamo due bambini, e quello che la mia memoria visiva si è impressa come un marchio a fuoco è il guizzo in quelle due gocce di ambra, che racchiudevano un misto di furbizia e di dolcezza malinconica. Le ciglia lunghe sono sempre le stesse. Oggi appaiono induriti, come succede quando il sole ti picchia forte,  il colore non è più di ambra brillante, ma piuttosto denso e fumoso, oscuro e confuso, come Te. E pure come me. Se riesci ad avvicinarli a una distanza tale da perderti fin nel loro fondo però, La vedi quella stessa dolcezza che gioca a nascondino dietro colline di durezza. Le ciglia lunghe sono sempre le stesse, le stesse che mi intrappolarono tanti anni fa. Quando li spalanchi sembra che tu voglia fare a pugni col mondo, io allora te li vorrei coprire e far cucù, e farti sorridere. Quando sorridi, sì, allora tornano a brillare. Oggi ho anche paura di non vederli più così i tuo

Inventi la Poesia

E in fondo in fondo, sono ancora in viaggio, alla ricerca di un posto, un momento, un paio di occhi da inventare. Da cui farmi inventare. ♥ "Inventi le mie forme,  Lo stile, è quello tuo  Poso per ore davanti a te,  Mi dipingi di sole, anche se non c'è  A un tratto, trovo me!  Inventi quei colori,  Le ombre su di me  Poi chiudo gli occhi sul nome mio,  Quel che inventi son sogni, son sempre io  Mi sento, dentro te!  Poi, mi scopro lì a volare il cielo su di me,  Mentre la mia mano cerca te  Arrossisci un po' Ma non vuoi più mandarmi via.  Inventi, la poesia!  Inventi quella luce,  Ma sono gli occhi miei!  Mentre ti guardo io non so più,  Dove finisco io e cominci tu,  Il sogno, la realtà  Ogni volta io rinasco nei pensieri tuoi,  Colorato e folle più che mai!  Arrossisci un po' Ma non vuoi più mandarmi via.  Inventi, la poesia!"

Tutto regolare, come da manuale.

Cerco di non scompormi più di tanto quando mi dicono che Tu non sei così, Che non sei né confuso, né indeciso, né pentito. Ma che è solo un copione vecchio, un film visto e rivisto. Che cambiano le protagoniste, che in realtà siamo solo comparse... Io non riesco a crederci fino in fondo. Probabilmente è solo (solo?) perché io non posso essere una figurante nella mia visione da illusa. Eppure c'è chi quel film l'ha visto milioni di volte, e seppure dovrebbe per la capacità di ripeterti senza differenze,  non si meraviglia più. E a questo spettatore dovrei dare credito, e non dovrei stare ad aspettarmi che questo vecchio film cambi a sorpresa il finale. Invece sì. Sto qui, a fissare lo schermo come quando al cinema guardo qualcosa che mi emoziona ma non voglio darlo a vedere, per pudore. E con una smorfia dissacrante e presuntuosa stampata in faccia rimango fissa immobile, quasi che se muovessi un muscolo qualsiasi tradirei i miei desideri più irraggiungibili. Co

Incontro al Mare

Mi sfilo una scarpa puntando il tallone, poi l’altra, nello stesso modo. Le prendo in mano e le sbatto una contro l’altra, come a scuotere per scacciare via ogni problema. L’incontro che sto per fare merita tutto lo spazio nella mia mente. Piede affondato nella sabbia. Il tipico profumo vanigliato della spiaggia si impossessa di ogni millimetro delle mie narici. Il primo contatto è morbido e fresco velluto. Fresco e morbido come i pomeriggi d’estate passati al mare, quando un buco nella sabbia diventava un piccolo mondo da esplorare, e una sfida coi cavalloni una battaglia epica in cui trionfare. Ancora un passo. Sotto le piante dei piedi ogni granello di sabbia si imprime nella pelle, come tanti piccoli pugnali, come quelle ore stesa a cercare il sole con la faccia tra i gomiti, quando le ombre si allungavano oscurando le mie speranze, quando il sole, quel mio sole che testardamente anelavo, si scaldava per altri panorami. Avanzo. Le dita si aggrappano alla sabbia umida.

Scompigliata dal Mare

Ho bisogno di Vento, Non di banderuole che si muovono a ogni suo giro. Ho bisogno di forze della natura, tenaci e costanti, devo cominciare a misurarmi con esse, per non fremere a qualsiasi palpito fievole.

analisi illogica

"E poi comunque, non ho mai detto che le cose tra noi siano finite per sempre..." Non l'avrai detto, ma mi hai lasciato addossandoti tutte le colpe, per prima quella di non saperti comodo dentro una relazione. "...né ti posso chiedere di aspettare che io sia pronto a mettermi in gioco, tanto meno lo posso pretendere..." Forse non me lo stai chiedendo direttamente, ma hai cercato di saggiare la mia resistenza, e la mia disposizione. Si chiamano domande indirette e sono pur sempre richieste. "...va a finire che quando sarò pronto io tu non ci sarai più" Anche qui, non stai predicendo il futuro, mi stai promettendo un'illusione - che ci sarai prima o poi - per tenermi lì ferma, in un cantuccio. Perché è confortante sapere che esiste davvero qualcuno, in un angolo del mondo, pronto per te. "ma per me essere amici è anche sperare che l'altro sia felice anche a scapito mio" Nobile. Solo che questo tu vorresti che succedesse a me.

Io e il contrario di me (e tu sei la mia contraddizione)

Parlo Di te, ancora, Scrivo Di te, continuamente. Scrivo Per me. Da sempre. Ma scrivo anche A te, non posso farne a meno. Parlo Con te. Per quanto ancora? Dicono di me. Certo. Dicono Di te, A me. E ti giuro vorrei che smettessero. Dici tu a me. A me non basta, ma mi basteresti Tu. E io mi sento come le onde del mare, che vanno e vengono: vorrei andare lontano, così, per vedere se mi vieni a cercare; ma sono costretta a tornare, che ogni volta che mi allontano il tuo eco è più forte, dubito che il mio lo sia altrettanto. E io mi sento come le onde del mare, e temo di infrangermi su uno scoglio senza cuore.