Non sapremo dare il significato reale alla condizione di solitudine fino a quando non ci ritroveremo sulla sua sommità, lungo una strada a senso unico. Essa è una condizione di beatitudine quando siamo nel pieno delle nostre facoltà, possibilità, capacità. Così vien facile scegliere di stare soli, di non essere il fardello di qualcuno né tanto meno di accollarsene. Sembra sacrosanto essere liberi da legacci e addirittura giusto e altruistico non condizionare il prossimo con le nostre necessità. Ma che succede quando l'unica compagnia che ci rimane è poco più - o poco meno - della metà di noi stessi? Quando le circostanze avverse, le mancanze e le paure peseranno più del nostro essere? Allora sarà ancora una scelta o un'imposizione dall'alto di non si sa cosa? Sarà stato giusto, alla resa dei conti, aver sofferto un poco per fuggire dai segni che i legami necessariamente lasciano per soffrire indicibilmente alla fine, al picco della solitudine, fino a perdere se stessi, i...
Commenti
lo si può sapere solo
per esperienza diretta.
Se lo sai, dunque,
vuol dire che l'hai provato.
E se parli di quell' (altro) amore,
che ti si dona, inarginabile,
a prescindere dal tuo merito,
vuol dire che l'hai meritato.
E perciò non ti manca.
Non so. Ci sono cose che pur non sperimentandole sulla tua pelle, le vedi in altri e già il solo fatto di vederle basta ad autenticarle.
Le vedi e ... Semplicemente lo vorresti per te.
Felice Natale gian.