My Mathilda
Mentre scrivo fuori scende la neve.
una leggera coltre che copre il panorama, e un pezzo di strada che abbiamo fatto assieme.
Te ne sei andata.
Senza fiato, senza rumore, a passo felpato.
Ti guardavo mentre fissavi il sole, ti riempivi gli occhi dorati dei suoi raggi, Io sapevo che ne avevi bisogno e ti ho lasciata fare.
Ti spostavi solo per seguirlo, senza mai distogliere lo sguardo.
Credevo di sapere cosa sarebbe successo, credevo di sapere a cosa ti servisse quella fiera posa di sfida.
Non lo sapevo, non potevo immaginare.
Mi sono voltata un attimo e quando ti ho cercata non c’eri più.
Non capivo, non me lo riuscivo a spiegare, mi disperavo e inveivo solo e non me lo perdonavo. Avrei dovuto prenderti e impedirti di correre verso il sole, contro la tua volontà tenerti con me, e curarti, e legarti. Avrei voluto, avrei potuto, avrei dovuto…. Ma tu avevi già deciso tutto.
Nella mia mente ormai è pietra l’idea che tu hai sempre saputo tutto, sin dall’inizio, sin dal giorno in cui ho incontrato i tuoi occhioni, testardi quanto grandi. Ora capisco tante cose. Capisco la tua remora nel donarti a noi. L’ho chiamata “scorza dura”, l’ho chiamata diffidenza. Non ci ero neanche lontana. Hai evitato coscientemente di legarti per non farci male.
Solo con uno sei stata totalmente te stessa, ma è esattamente come te e sa come vanno queste cose, non avevi bisogno di ripararlo dalla verità. Adesso credo che più degli uomini quelli come voi sanno davvero cos’è la Morte. La Morte è l’atto estremo che si deve affrontare contando solo su se stessi, vale poco la vicinanza e il calore di chi ci sta intorno, almeno per chi muore, forse conta solo per placare i sensi di colpa degli altri intorno.
Mi piace pensare che hai continuato a spostarti per seguire quei caldi raggi, e poi quando Apollo ha deciso di rientrare il carro tu ti sei accoccolata nel punto più alto per goderti lo spettacolo, e poi hai chiuso gli occhi, piano piano, a fessura, con la stessa lentezza del sole che andava giù.
Commenti
;*
Ero lì e l'ho coccolata e amata finchè ho potuto, ma ancora non mi sembra abbastanza.
E nei momenti di profonda tristezza non faccio che pensare a dove si sia potuta nascondere, dove possa in questo momento trovarsi il suo corpicino. E poi mi faccio forza e provo ad immaginarla ancora che sfida il sole fino al tramonto....