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Leggo e scrivo, scrivo e leggo in questi giorni.
Accade sempre quando sensazioni ed emozioni sono fastidiosamente pungolate. Quando, insomma, ti buttano per terra e senti le gengive escoriate da pietre, e ingoi la polvere...quando per via del dolore ti rendi conto di essere viva.
Accade sempre quando sensazioni ed emozioni sono fastidiosamente pungolate. Quando, insomma, ti buttano per terra e senti le gengive escoriate da pietre, e ingoi la polvere...quando per via del dolore ti rendi conto di essere viva.
Lo so, è la solita banalità. L'hanno scritto tutti una volta almeno. Ma proprio per questo tutto sommato è la verità, quindi prendetelo così com'è.
Quando sei felice è come se abitassi in un sogno perpetuo, e vaghi ovattato come se ti mancassero i riferimenti per dire "è vero". Quando stai male...beh, il dolore è reale e quindi sai di esistere in quel preciso istante.
Mentre scrivo in sottofondo rantola il condizionatore. Il fresco però non è piacevole, ho la nausea. Fuori è Settembre, ma lui non sa di esserlo: è caldo, una caldissima bottagna. Anch'essa, ovviamente, sgradevole. Ma penso che a giorni la rimpiangerò, e quindi mi lascio investire senza batter ciglio.
Mentre scrivo in sottofondo rantola il condizionatore. Il fresco però non è piacevole, ho la nausea. Fuori è Settembre, ma lui non sa di esserlo: è caldo, una caldissima bottagna. Anch'essa, ovviamente, sgradevole. Ma penso che a giorni la rimpiangerò, e quindi mi lascio investire senza batter ciglio.
Da più o meno una settimana sono ferma sul bordo, su un ciglio, a cavallo di un uscio. Non ho ancora capito se sia un'entrata o un'uscita, so però che attraversandolo necessariamente cambierà lo scenario. E' già cambiato.
Ma la botta è stata così secca che ancora gli occhi non si sono abituati al lampo, e vedono ancora quello che era prima....o non è mai stato e solo immaginato. Comunque vedono solo ciò che vogliono vedere.
L'ho sempre saputo, non è una sorpresa. Però è come se io non avessi certi meccansimi di difesa rinforzati e raffinati, ma solo quelli più atavici: cioè...graffio e mordo, ma non so salvaguardarmi dalle situazioni in cui si è costretti a mordere e graffiare e dove una persona dotata si guarderebbe bene dall'infilarsi. Ci sono alcuni veramente bravi in questo, e io li ammiro. Sono quelli che vincono sempre tutto.
Ma forse non vincono un accidente manco loro.
Di uno così ho appena finito di leggere un libro. Lui, uno di quelli che dice: "ragioniamo". appunto. Un razionale. Però lui nel libro sembra biasimarli un po', i razionali. Si perdono cose, e vorrebbero recuperarle fuori tempo massimo. Lui saprà di cosa parla, perchè ci è sicuramente passato e forse, a tratti e solo un po', ma si odia. Io no. non mi odio ma a volte mi faccio pena, e non so cosa sia peggio.
E allora? Il punto qual'è?
Il punto è che vorrei prestarlo a qualcuno sto libro, e stavolta costringerlo io....a "ragionare". A svelargli come andranno le cose, a predirgli il futuro, per mostrargli il fallimento e per una volta far vincere anche Me.
Ma tanto già lo so. Anche se chiedessi conferma a quello scrittore. Lui mi direbbe che quelli come lui non puoi tentare neanche di farli ragionare, figurati costringere.
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(che sorpresa trovarsi anche qui)