Incontro a quegli Occhi
E' stato tantissimo tempo fa
che li ho incontrati i tuoi occhi per la prima volta.
Eravamo due bambini, e quello che la mia memoria visiva si è impressa come un marchio a fuoco
è il guizzo in quelle due gocce di ambra, che racchiudevano un misto di furbizia e di dolcezza malinconica.
Le ciglia lunghe sono sempre le stesse.
Oggi appaiono induriti, come succede quando il sole ti picchia forte,
il colore non è più di ambra brillante, ma piuttosto denso e fumoso,
oscuro e confuso,
come Te. E pure come me.
Se riesci ad avvicinarli a una distanza tale da perderti fin nel loro fondo però,
La vedi quella stessa dolcezza che gioca a nascondino dietro colline di durezza.
Le ciglia lunghe sono sempre le stesse, le stesse che mi intrappolarono tanti anni fa.
Quando li spalanchi sembra che tu voglia fare a pugni col mondo,
io allora te li vorrei coprire e far cucù, e farti sorridere.
Quando sorridi, sì, allora tornano a brillare.
Oggi ho anche paura di non vederli più così i tuoi occhi.
Mi mancano già da un po', e terribile è la sensazione di doversi abituare ancora una volta a questa mancanza.
Ma so, lo so e non ci sono santi, che per averli davvero quei tuoi occhi, per far sì che tu li doni solo a me
ti devo lasciare senza lacci, e smettere di attendere.
E forse così Domani
mi ritroverei ancora una volta di fronte a quelle lunghe ciglia,
e ancora correrò senza fiato incontro a quegli Occhi.
che li ho incontrati i tuoi occhi per la prima volta.
Eravamo due bambini, e quello che la mia memoria visiva si è impressa come un marchio a fuoco
è il guizzo in quelle due gocce di ambra, che racchiudevano un misto di furbizia e di dolcezza malinconica.
Le ciglia lunghe sono sempre le stesse.
Oggi appaiono induriti, come succede quando il sole ti picchia forte,
il colore non è più di ambra brillante, ma piuttosto denso e fumoso,
oscuro e confuso,
come Te. E pure come me.
Se riesci ad avvicinarli a una distanza tale da perderti fin nel loro fondo però,
La vedi quella stessa dolcezza che gioca a nascondino dietro colline di durezza.
Le ciglia lunghe sono sempre le stesse, le stesse che mi intrappolarono tanti anni fa.
Quando li spalanchi sembra che tu voglia fare a pugni col mondo,
io allora te li vorrei coprire e far cucù, e farti sorridere.
Quando sorridi, sì, allora tornano a brillare.
Oggi ho anche paura di non vederli più così i tuoi occhi.
Mi mancano già da un po', e terribile è la sensazione di doversi abituare ancora una volta a questa mancanza.
Ma so, lo so e non ci sono santi, che per averli davvero quei tuoi occhi, per far sì che tu li doni solo a me
ti devo lasciare senza lacci, e smettere di attendere.
E forse così Domani
mi ritroverei ancora una volta di fronte a quelle lunghe ciglia,
e ancora correrò senza fiato incontro a quegli Occhi.
Commenti
Sai, maestra Linda, che quando ero più piccina la mia maestra invece non apprezzava granché il mio modo di scrivere un po'... disordinato?